Inutile nascondersi: l’idea di andare dal dentista non piace a nessuno, né agli adulti né ai bambini. La prospettiva di doversi recare in uno studio odontoiatrico, infatti, rappresenta per la stragrande maggioranza delle persone una fonte di preoccupazione, legata principalmente alla paura di avvertire dolore. Eppure i rimedi contro le nostre ansie e le nostre forme di stress esistono e sono efficaci. Tra queste merita di essere analizzata nel dettaglio la cosiddetta sedazione cosciente: vediamo insieme in cosa consiste e i benefici che comporta.
Cos’è, come funziona e a chi si applica
La sedazione cosciente non può definirsi un’anestesia nel senso letterale del termine: è invece di una procedura grazie alla quale abbassiamo il livello d’ansia senza tuttavia alterare né i nostri parametri vitali, né il nostro stato di coscienza. Al paziente viene fatta inalare una miscela di protossido d’azoto (che svolge la stessa funzione di un ansiolitico) e di ossigeno in quantità calibrate in base alla risposta del paziente stesso: la concentrazione di ossigeno non scende mai al di sotto del 30%. Gas atossico e dal sapore dolciastro, il protossido di azoto può essere utilizzato anche per interventi lunghi e i suoi effetti possono essere neutralizzati in non più di 5 minuti. La sedazione cosciente è indicata sia per pazienti che assumono un certo quantitativo di farmaci (cardiopatici, diabetici, epilettici) ma anche per pazienti sani e persino per i bambini.
Cosa succede al paziente durante la sedazione cosciente?
Calibrando in maniera corretta la miscela di protossido di azoto e ossigeno, il paziente entra in uno stato definibile come una sorta di torpore e benessere: respira in maniera autonoma e la sua soglia del dolore si innalza. Ovviamente non trascuriamo le controindicazioni: in caso di sovradosaggio, ad esempio, il paziente avverte di solito una sensazione di galleggiamento, oltre a vertigini e nausea seppure per un arco di tempo molto breve. La sedazione cosciente è sconsigliabile inoltre per chi fa fatica a respirare con il naso e per le donne che si trovano nei primi 3 mesi di gravidanza. Fatte salve le precauzioni e le accortezze da seguire, resta una validissima tecnica grazie alla quale il paziente affronta un intervento odontoiatrico con la massima serenità e tranquillità.








